Sine Qua Non

L'appassionato di moto Manfred Krankl è austriaco di nascita, ma arrivò negli Stati Uniti negli anni '80. Gestiva un panificio e una ristorazione quando lui e sua moglie Elaine decisero di iniziare a cimentarsi nel vino. Inizialmente sperimentarono con alcuni imbottigliamenti, producendo un vino con Havens Cellars (chiamato Black and Blue) e diversi in collaborazione con John Alban (di Alban Vineyards).

Nel 1993, i Krankl crearono il marchio Sine Qua Non, con l'obiettivo di produrre il miglior vino possibile, pensando che, se il progetto fosse andato bene, sarebbe stato venduto tramite la loro attività di ristorazione (il Campanile di Los Angeles).

Acquistarono l'uva per produrre il loro primo vino, appena 4,5 barili di Syrah. Solo un centinaio di casse di Queen of Spades furono distribuite al mondo e Manfred ne inviò una bottiglia a Robert Parker. Il critico gli assegnò immediatamente 95 punti, il punteggio più alto mai assegnato (a quel tempo) a un vitigno del Rodano proveniente dagli Stati Uniti. Nel 1995, hanno prodotto il loro primo bianco (The Bride) insieme a due rossi e da allora la gamma è cresciuta costantemente, insieme a una domanda insaziabile.

Il duo è decisamente diverso, avendo, come affermano, "un'avversione per le etichette, i dogmi o i rituali insensati che a volte vengono chiamati tradizione". Pertanto, ogni uscita è un blend unico, con un'etichetta unica disegnata da Krankl stesso e persino la forma della bottiglia varia. Fino a poco tempo fa, ogni uscita aveva anche un nome unico; tuttavia, a causa delle difficoltà nel registrare nomi univoci per ogni vino prodotto, la coppia ha deciso (per ora) di abbandonare questo approccio. A partire dall'annata 2019, i vini saranno etichettati come "Distenta" (che significa "senza etichetta" in latino), con un numero in base all'anno, quindi Distenta I per gli imbottigliamenti del 2019.

La cantina si trova a Ventura, ma la maggior parte dei vigneti con cui lavorano si trova intorno a Santa Barbara. Storicamente, la coppia ha lavorato con uve acquistate da una vasta gamma di vigneti, ma dal 2020 i vini sono prodotti esclusivamente con uve coltivate in azienda (dai vigneti Eleven Confessions, Cumulus, The Third Twin e Molly Aïda). Sebbene rientrino in specifiche AVA, molti dei vini vengono imbottigliati con la generica AVA Central Coast.

La gamma è composta principalmente da vitigni della regione del Rodano, con rossi di Syrah, Grenache e Mourvèdre, bianchi di Roussanne, Viognier e Marsanne e un rosé a base di Grenache; tuttavia, Sine Qua Non non è una di quelle che si lascia etichettare, abbracciando anche uve come Petit Manseng, Touriga Nacional, Graciano e Petit Sirah. I Krankl producevano anche un Pinot Nero, ma hanno smesso di produrlo dopo la vendemmia 2005. La maggior parte dei rossi trascorre 18-24 mesi in rovere, tuttavia le versioni EBA (Extended Barrel Ageing) trascorrono molto più tempo, circa 40 mesi. Manfred Krankl produce solo un Syrah e un Grenache EBA all'anno.

Nel 2003, la coppia ha venduto le altre attività per concentrarsi esclusivamente su Sine Qua Non. Incomparabilmente diversi e rari, i vini vengono venduti quasi esclusivamente tramite la mailing list (che si dice abbia una lista d'attesa fino a un decennio) e sul mercato secondario, dove possono raggiungere cifre straordinarie. Con solo 3.500 casse prodotte all'anno e punteggi di 100 punti incredibilmente regolari, questi vini sono ambiti dagli amanti del vino di tutto il mondo. Next of Kyn è un'etichetta separata per una gamma di vini prodotti dal vigneto Cumulus, fondato nel 2007. Dal 2014, esiste anche un marchio separato per The Third Twin, che include un imbottigliamento ultra-limitato di Graciano (con sole 855 bottiglie prodotte nel 2017). Questi hanno le loro mailing list separate.

Manfred Krankl ha prodotto vino anche altrove. Mr. K è nato dalla sua collaborazione con il famoso produttore austriaco di vini dolci Alois Kracher, la cui ultima annata risale al 2006. Dal 2010, Krankl ha iniziato a produrre uno Châteauneuf-du-Pape chiamato Chimère, con i Maurels di Clos Saint-Jean.