A Lafite Rothschild, Antoine Granger ha detto che mentre annate come il 1986 (“ricco ma buono”), il 1990 e il 1996 stanno bevendo bene, il 2000 è “bellissimo” e il 2005 “brillante”. Potrebbe essere giovane, ma – se lo si decanta 12 ore prima – anche il più modesto 2022 Duhart-Milon si sta mostrando bene, ha osservato. Joséphine Duffau-Lagarrosse ha inoltre indicato il 2000 (un’annata “favolosa”) a Beauséjour, mentre trova che alcuni 2004 siano superbi. Ha anche recentemente assaggiato il 2005 Latour e ha detto che era “magnifique”.
Per Pierre-Olivier Clouet di Cheval Blanc, il 2004 è un’annata che ama. Il 1998 si beve molto bene, ha notato, ma il 2009 e il 2012 sono brillanti – non si sono mai chiusi, qualcosa che è stato confermato anche altrove. Ha appena iniziato ad affrontare il 2007, un vino che, dice, è stato “un adolescente” per molto tempo ma che ora sta iniziando a rivelare il suo potenziale. Il 2012 è anche, per lui, una nuova versione del 2011.
Sébastien Menut di Palmer è stato un altro a indicare il 2007 – dicendo quanto bene si stia bevendo, e una bottiglia recente di 2014 Trotanoy è stata per lui una bottiglia davvero eccezionale.
Per Juliette Couderc, i 2009 e 2012 di Evangile sono ancora vincenti – anche se purtroppo non ne rimane molto in giro; le piace anche il 2008, ma ritiene che il 2004 e il 2005 non siano ancora pronti, mentre annate come 2016, 2018, 2019 hanno bisogno di più tempo prima di essere affrontate. Infatti, a Vieux Château Certan, Alexandre Thienpont ha indicato il 2009 (un’annata che ritiene stia appena iniziando ad aprirsi – confermata da una bottiglia che il nostro team ha apprezzato a Bordeaux durante i primeurs) e il 2012 si beve bene.
David Suire di Ch. Laroque è felice di stappare quasi qualsiasi annata tra il 1995 e il 2020, ci ha detto (qualcosa di più vecchio richiede un’occasione speciale, ha scherzato), ma ha evidenziato il 2014 come un vino che sta iniziando ad aprirsi, e – sebbene ancora giovane – il 2019 è un vino molto fine e brillante, ha solo bisogno di essere decantato. E non è l’unico a godersi i 2019: Ferréol du Fou di Troplong Mondot ha bevuto molto il 2019, decantandolo per un’ora o due, mentre è stato anche particolarmente entusiasta dei 2017 – vini che ritiene si stiano bevendo bene in tutta Bordeaux.
A La Conseillante, Marielle Cazaux ha confermato questo – il 2019 è puro piacere, per lei, una “bomba di frutta setosa e deliziosa” in questa fase giovanile, e anche il 2017 è altrettanto gratificante. Guardando un po’ più indietro, sta ancora aspettando che il 2015 emerga, ma ama il 2012 – che combina complessità terziaria con potenza.
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